Borgo di Gerace

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Appunti di Viaggio

Marco Pallone

Sabato 28 settembre – Gerace

Il risveglio a Bova è nell’assoluto silenzio, tutto è un po’ rallentato.
Facciamo colazione in un bar di fronte la Locomotiva e poi attendiamo lo Scuolabus che ci farà da navettaper traghettare fino a Bova Marina, dove il Bus è rimasto parcheggiato.
Da qualche giorno le distanze tra le tappe si sono allungate e passiamo molto più tempo in Bus, che è diventato come una seconda casa.
Libri, appunti, felpe, zaini è tutto a bordo ed ognuno ha ormai occupato più di un sedile.
Alessandra continua ad andare avanti con le lezioni e le ore di viaggio trascorrono piacevoli e in relax.
Alle 9.30 riusciamo asalpare da Bova Marina per Gerace, sempre in provincia di Reggio Calabria.

Gerace, già da qualche anno è inserita tra i Borghi più Belli d’Italia, è un borgo medievale ancora cinto dalle mura difensive e con in piedi le antiche porte d’accesso alla città.
Arriviamo a Gerace e siamo accolti dai giovani Volontari del Servizio Civile e con loro ci accingiamo a varcare l’ingresso della città dalla Porta del Sole, proseguiamo su via Roma ed arriviamo a P.zza del Tocco[1], da qui subito raggiungiamo il Municipio, dove ci attendono per la conferenza stampa di presentazione.
Ormai siamo dei veterani di questi incontri istituzionali e raccontiamo del viaggio e delprogetto con entusiasmo e con una consapevolezza globale, che non è la stessa di un mese fa.
L’edificio comunale che era un tempo una residenza storica, Palazzo Grimaldi-Serra del XVI sec, è ricco di storia e lungo le pareti sono inglobati reperti, iscrizioni ed altri elementi antichi.

Dopo aver incontrato il vicesindaco, presso la sala consiliare, per un breve saluto ed un ringraziamento per l’accoglienza ricevuta, ci accingiamo a percorrere le vie del Borgo.

La storia di Gerace affonda le sue origini in tempi molto antichi, dai territori circostanti e prossimi al Castello ormai in abbandono, sono state rinvenute tracce di elementi dell’Eneolitico e ceramica protostorica.
Una frequentazione che continua e si intensifica con il periodo greco.
Ma in particolare il centro inizia a svilupparsi dopo l’abbandono di Locri nel VII sec. d.C. conferendogli una tradizione cristiana latina.
Usciti dal municipio proseguiamo nel borgo incrociando una degli elementi artistici ed architettonici più caratteristici, una Bifora Catalana (tipo di finestra con due aperture ogivali) in calcare e pietra lavica.
Proseguendo arriviamo nello spazio antistante la zona absidale della Cattedrale dell’Assunta, consacrata nel 1045, alla cui sinistra si accede al Museo Diocesano.

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