Appunti di Viaggio
Marco Pallone
Domenica 15 settembre – Morano Calabro
Partiamo da Civita alle 8.15, dopo aver attraversato il paese per l’ultima volta, carichiamo i bagagli e ci apprestiamo a partire.
Fiorenzo percorre circa 30 km di strada prima di giungere a Morano Calabro, dove è in corso la festa in onore della Madonna delle Grazie con liturgie sacre, concerti e mercatini.
Il Borgo di oggi, inserito tra i Borghi più belli d’Italia e fregiato dalla bandiera arancione dal Touring Calabria, è al centro del Parco Nazionale del Pollino e con i suoi 4300 abitanti è tra i comuni più grandi tra i 54 compresi nel territorio del Parco.
Sorge in una zona collinare lungo la valle del Fiume Coscile ed è poco distante dal confine con la Basilicata.
Oltre ad essere una piccola cittadina con una zona moderna molto abitata, Morano custodisce un cuore antico ricco di storia, di evidenze architettoniche ed elementi popolari sacri.
Nonostante i forti processi di emigrazione, che hanno coinvolto il paese dall’unità d’Italia in poi, il centro è riuscito a sopravvivere mantenendo continuità con il passato e sicuramente parte della memoria storica di Morano è anche la figura di Biagio Cappelli, che tra fine ‘800 ed inizi ‘900 inizia a studiare e ricostruire la storia di Morano e le sue evidenze architettoniche.
Tra le fonti dirette che testimoniano esistenza di Morano (nella forma Muranum), come statio lungo la Capua-Rhegium, c’è l’epigrafe su marmo rinvenuta a Polla (Lapis Pollae)[1] databile alla prima metà del II a.C. ma non sappiamo con certezza se esistesse anche un centro abitato già al tempo.
L’impatto con il Borgo lascia senza parole, di fronte a noi si erge una collina con una cascata di case, tutte attaccate tra loro, ed in cima i ruderi del Castello Normanno-Svevo.
La stratigrafia dell’abitato odierno è legata alla nascita ed alla vita del Castello e si ipotizza che in periodo Normanno la fortificazione sia stata eretta su un fortilizio di epoca romana, di cui restano tracce di opus incertum nel basamento di fondazione normanna.
Il Borgo attuale è medievale, sia per l’impostazione urbanistica[2]sia per quell’insieme di elementi architettonici e decorativi che ancora persistono per le vie del Borgo e vedremo questo pomeriggio con Erminia della Pro Loco, che sarà la nostra guida.
Il nome del paese ha origini antiche, infatti risulta noto
Quando Fiorenzo apre le porte, siamo catapultati nel cuore della Fiera, in prossimità della Villa comunale circondata di bancarelle.
Ad attenderci vi erano il Sindaco con alcuni membri dell’amministrazione comunale, alcuni membri della Pro-Loco, che saranno insieme a noi per l’intera giornata, e tanti giovani del luogo, che tra festa patronale e fine settimana sono in pausa dalla scuola e dai compiti.
Il primo posto in cui entriamo, che sarà sede della conferenza di presentazione, è l’ex-convento attiguo alla Chiesa in onore di San Bernardino da Siena, siamo nella parte bassa del Borgo e prima di pranzo visiteremo il Castello.
Al termine della conferenza, dopo le dovute presentazioni, inizia il nostro tour per Morano Calabro: riprendiamo l’autobus, insieme i volontari della pro-loco e raggiungiamo il sito del Castello.
Dall’alto dell’edificio è possibile controllare la distesa pianeggiante ed avere un ottimo campo visivo anche verso le montagne.
Della struttura non restano che pochi ruderi, giustamente ristrutturati e messi in sicurezza, per garantirne la fruizione.
Anche oggi abbiamo il favore delbel tempo ed il sole inizia a farsi sentire, mentre ci sentiamo “piccoli” esploratori di un mondo che ci appartiene ma del quale sappiamo poco.
Vicolo dopo vicolo stiamo prendendo familiarità anche il questo Borgo.
La guida della Pro Loco racconta del Castello, delle nobili discendenze e della storia del Borgo, illuminando ogni angolo buio e trasmettendo amore per Morano e passione per l’arte e la storia.