Borgo di San Lucido

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Appunti di Viaggio

Marco Pallone

Venerdì 20 settembre – Paola/San Lucido

Colazione alle 8.00 ed appuntamento nellapiazza centrale per poi raggiungere il nostro Bus, parcheggiato ieri all’ingresso del paese.
L’aria è fresca ed intorno a noi il borgo sta ancora riposando.
Mentre gli operai iniziano a smontare le luminarie salutiamo chi ci ha accolto e dato ospitalità a salpiamo per San Lucido.
Mentre percorriamo, per più di un’ora la statale costiera, la Prof.ssa di Italiano riprende le sue lezioni, ogni tanto interrotte per ammirare il panorama dal finestrino.
La costa tirrenica della provincia di Cosenza è una lingua di terra, compresa tra il mar Tirreno e le montagne della Catena Costiera (Monte Cocuzzo 1541 m s.l.m.), che conserva molte tracce del passato, oltre a numerosi e preziosi centri storici (Cetraro, Guardia Piemontese, Paola, Fiumefreddo Bruzio, Amantea) sono stati individuati siti archeologici di varie epoche, grotte e monasteri.

Superato Cetraro ci stiamo avvicinando alla tappa intermedia che faremo prima di arrivare a San Lucido: il Santuario di S. Francesco di Paola[1].
Lasciamo la strada statale e saliamo verso l’alto, per raggiungere il Convento, meta di pellegrinaggioormai datantissimi anni.

La costruzione del Santuario fu avviata dal frate che partecipò attivamente ai lavori, fatti seguendo la regola monastica della charitas che si basa sulla benevolenza ricevuta da credenti e devoti: le offerte.
Ai principi cristiani di povertà, obbedienza e castità S. Francesco aggiunse uno stile di vita “quaresimale”, rinunciando alla carne ed ai suoi derivati. Una predicazione volta all’obbedienza ed alla riconciliazione che rapidamente attecchisce sul territorio con la costruzione di altri monasteri: a Paterno Calabro e Spezzano della Sila.
Il culto di S. Francesco è così vivo nella memoria storica dei calabresi, tanto da “emigrare” con la popolazione nel resto del mondo ed infatti Daniella ci racconta che anche in Brasile, nella comunità italiana, il culto è ancora molto sentito.

Fiorenzo ferma il Bus e scendiamo, di fronte a noi un enorme spiazzale pedonale che conduce all’interno del Santuario.
Due grandi Basiliche rapiscono i nostri sguardi, a sinistra quella del XVI, in pieno stile rinascimentale e a destra la nuova Basilica, inaugurata nel 2000.
Percorriamo il piazzale ed entriamo nel Santuario antico, attraverso un ingresso coperto posto di canto al
pronao, da qui è possibile entrare nella Chiesa oppure avviarsi verso i luoghi più antichi della struttura: il chiostro e il romitorio.
Il convento fu costruito in alto a protezione del paese, in una vallata ricca di vegetazione ed attraversata da un torrente, su cui fu costruito un ponte pedonale, detto Ponte del Diavolo
[2].

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